Il termine per il versamento dell’acconto IVA 2025 scade il 29 dicembre 2025, poiché il 27 dicembre cade di sabato. L’obbligo riguarda tutti i soggetti passivi IVA che effettuano liquidazioni periodiche, sia mensili sia trimestrali, con l’unica esclusione dei casi in cui l’importo dovuto sia inferiore a 103,29 euro.
L’acconto è previsto dall’art. 6 della legge n. 405/1990 ed è dovuto a titolo di anticipazione dell’IVA relativa all’ultimo periodo dell’anno (dicembre o quarto trimestre). In via ordinaria la scadenza è fissata al 27 dicembre, ma nel 2025 opera la proroga automatica al primo giorno lavorativo successivo, ossia il 29 dicembre.
Per il calcolo dell’acconto il contribuente può scegliere tra tre metodi alternativi: storico, previsionale e analitico. Nella prassi, il metodo storico è il più utilizzato, in quanto si basa su dati già definitivi e consente di ridurre il rischio di errori e sanzioni.
Con il metodo storico, l’acconto è pari all’88% dell’IVA dovuta per il corrispondente periodo dell’anno precedente. La base di riferimento varia in funzione della periodicità di liquidazione: per i contribuenti mensili si assume il debito IVA di dicembre dell’anno precedente; per i trimestrali ordinari il saldo risultante dalla dichiarazione annuale; per i trimestrali “speciali” la liquidazione del quarto trimestre. In ogni caso, la base va ricostruita considerando il debito IVA effettivo, come se l’acconto dell’anno precedente non fosse stato scomputato, anche quando la liquidazione risulta formalmente a credito.
Sono previste regole particolari in caso di variazione della periodicità di liquidazione tra un anno e l’altro e per i contribuenti con contabilità separata, per i quali l’acconto è unico ma determinato sommando i risultati delle singole attività.
In alternativa, il contribuente può ricorrere al metodo previsionale, che si fonda su una stima dell’IVA che si prevede di dover versare per l’ultimo periodo dell’anno, applicando sempre la percentuale dell’88%. Questo metodo richiede particolare attenzione, poiché un errore di previsione può comportare sanzioni per insufficiente versamento.
Il metodo analitico, infine, si basa su una liquidazione “anticipata” delle operazioni effettuate fino al 20 dicembre: in questo caso l’acconto corrisponde al 100% dell’IVA risultante da tale liquidazione provvisoria.
In conclusione, l’acconto IVA 2025 deve essere versato entro il 29 dicembre solo se l’importo supera la soglia minima prevista, scegliendo il metodo di calcolo più coerente con la propria situazione, con il metodo storico che resta, nella maggior parte dei casi, la soluzione più semplice e prudente.