16 dicembre 2025 – ISEE 2026, cambia il peso della prima casa: soglia più alta solo per le aree metropolitane

Nel maxi-emendamento del Governo alla Manovra 2026 emerge una possibile modifica rilevante al calcolo dell’ISEE, incentrata sulla franchigia dell’abitazione principale. L’intervento prevede l’innalzamento della soglia di esclusione del valore della prima casa da 91.500 a 120.000 euro, ma con applicazione limitata ai nuclei familiari residenti nelle città metropolitane. Si tratta, quindi, di una revisione selettiva e non generalizzata dell’indicatore.
L’obiettivo dichiarato è correggere le distorsioni che si producono nelle grandi aree urbane, dove il valore degli immobili è mediamente più elevato e può incidere in modo sproporzionato sull’ISEE, pur in presenza di capacità di spesa effettiva non elevata. In questo contesto, la stessa ricchezza immobiliare potrebbe assumere un peso diverso nel calcolo dell’indicatore a seconda della residenza del nucleo familiare, con effetti diretti sull’accesso a bonus e prestazioni legate a soglie ISEE, soprattutto nei casi prossimi ai limiti di ammissione.
Dal punto di vista operativo, l’innalzamento della franchigia ridurrebbe la quota di patrimonio immobiliare rilevante ai fini ISEE per le famiglie metropolitane, determinando una possibile diminuzione dell’indicatore complessivo. L’effetto concreto non va letto tanto in termini di “risparmio”, quanto come una maggiore probabilità di rientrare nelle soglie previste per agevolazioni e misure sociali.
La modifica, se confermata, introdurrebbe dunque un discrimine territoriale: a parità di redditi e patrimonio, la residenza in una città metropolitana diventerebbe un elemento decisivo nel peso attribuito alla prima casa nel calcolo ISEE. Non si tratta di una riforma strutturale dell’indicatore, ma di un aggiustamento mirato su uno degli elementi più sensibili del sistema, dove si intrecciano valutazioni patrimoniali e profili sociali.
Accanto a questa novità, la Manovra 2026 prevede anche un rafforzamento dell’ISEE precompilato. L’intento è ampliare i dati già disponibili all’INPS per la predisposizione della DSU, includendo informazioni provenienti dall’ANPR per la definizione del nucleo familiare e dal registro ACI per i veicoli. La maggiore integrazione delle banche dati dovrebbe ridurre errori e discrepanze, ma comporterà al contempo un aumento della rigidità nei controlli e una minore possibilità di correggere incongruenze in fase successiva.
Le misure sono attualmente all’esame del Parlamento e, pur essendo date come probabili, restano suscettibili di modifiche nei dettagli, ferma restando l’impostazione di fondo basata sulla nuova soglia di 120.000 euro e sul vincolo territoriale metropolitano.