2 dicembre 2025 – IMU 2025: cosa cambia e come calcolare correttamente acconto e saldo

L’IMU continua a rappresentare uno dei principali tributi locali dovuti da chi possiede immobili diversi dall’abitazione principale non di lusso, aree edificabili e terreni agricoli. Sono chiamati al pagamento non solo i proprietari, ma anche i titolari di diritti reali, i concessionari di aree demaniali e, nei contratti di leasing, il locatario. Come ogni anno, dopo l’acconto di giugno, la data da segnare in agenda è quella del 16 dicembre, termine per il versamento del saldo IMU 2025.
Una delle principali novità riguarda la gestione delle aliquote. Finora, in mancanza di una nuova delibera comunale entro i termini, valeva il principio del “tacito rinnovo”, che prorogava automaticamente le aliquote dell’anno precedente. Dal 2025 questo meccanismo viene superato: se il Comune non approva o non trasmette correttamente le nuove aliquote tramite la piattaforma “Gestione IMU” del Portale del federalismo fiscale, non si applicheranno più in automatico quelle dell’anno precedente, ma subentreranno le aliquote base previste dalla legge.
Le aliquote definitive diventano efficaci solo se pubblicate sul sito del MEF entro il 28 ottobre. Per il primo anno di applicazione del nuovo sistema, quindi, un Prospetto IMU non approvato o non trasmesso correttamente comporterà l’applicazione delle aliquote di base fino all’approvazione di un prospetto valido. Negli anni successivi tornerà a valere il principio di continuità, salvo per quei Comuni che nel 2025 si troveranno già sulle aliquote base.
Per quanto riguarda il calcolo, l’IMU resta strutturata su un’imposta annua suddivisa in acconto e saldo. La base imponibile si ricava dalla rendita catastale rivalutata del 5%, su cui si applicano specifici moltiplicatori a seconda della categoria dell’immobile. Una volta determinata la base imponibile, si applica l’aliquota deliberata dal Comune (o quella base in caso di mancanza del Prospetto IMU). L’acconto di giugno corrisponde al 50% dell’imposta, mentre il saldo di dicembre serve a regolarizzare l’intero anno tenendo conto delle aliquote definitive.
Particolare attenzione va posta ai casi di compravendita immobiliare nel corso dell’anno. L’IMU, infatti, deve sempre essere ripartita in proporzione ai mesi di effettivo possesso. In pratica, chi vende versa l’imposta per il periodo fino al trasferimento, mentre chi acquista paga per i mesi successivi, anche se l’acquisto avviene nella seconda parte dell’anno.