Gli avvisi di accertamento IMU affidati all’Agenzia delle Entrate-Riscossione non rientrano nella Rottamazione quinquies. La nuova definizione agevolata prevista dal disegno di legge di bilancio 2026, infatti, riguarda esclusivamente i carichi derivanti da omessi versamenti di imposte risultanti dalle dichiarazioni annuali, nonché dai controlli automatizzati e formali effettuati ai sensi degli articoli 36-bis e 36-ter del DPR 600/1973 e degli articoli 54-bis e 54-ter del DPR 633/1972. Rimangono invece esclusi i debiti originati da accertamenti, inclusi quelli relativi ai tributi locali.
L’avviso di accertamento IMU, emesso dal Comune per contestare il mancato o insufficiente pagamento dell’imposta municipale, appartiene infatti a un sistema impositivo autonomo rispetto ai controlli sulle dichiarazioni erariali. Per i tributi locali continuano ad applicarsi le regole previste dalla legge 296/2006, che disciplinano termini, decadenze e modalità di riscossione. Inoltre, con la legge 160/2019, molti enti locali utilizzano l’avviso di accertamento esecutivo, che costituisce contemporaneamente atto di accertamento, intimazione di pagamento e titolo idoneo all’esecuzione forzata, senza passare per la cartella.
Anche quando il Comune affida la riscossione coattiva all’Agenzia delle Entrate-Riscossione, il debito resta un carico da tributo locale e non rientra tra quelli definibili con la Rottamazione quinquies.
Il disegno di legge di bilancio 2026 prevede però un’altra possibilità: una sanatoria autonoma per i tributi locali, rimessa alle Regioni e ai Comuni. Gli enti possono introdurre una propria definizione agevolata che consenta ai contribuenti di regolarizzare le posizioni pendenti con l’esclusione o la riduzione di interessi e, se previsto, anche delle sanzioni. La misura è applicabile ai tributi di competenza locale e, a discrezione dell’ente, anche alle entrate patrimoniali, mentre restano esclusi i tributi erariali, l’IRAP e le compartecipazioni.
L’ente locale stabilisce le condizioni, le scadenze e le modalità di adesione, garantendo un termine minimo di 60 giorni dalla pubblicazione dell’atto per consentire ai contribuenti di aderire. La definizione può essere applicata anche in presenza di accertamenti o contenziosi già avviati.
In sintesi, gli avvisi IMU non possono beneficiare della Rottamazione quinquies, ma possono essere regolarizzati qualora il Comune decida di attivare una propria definizione agevolata.