Con l’arrivo delle festività, torna il tema degli omaggi aziendali, la cui disciplina è stata ritoccata dal 2025: per imprese con esercizio “solare”, la deducibilità degli omaggi e delle spese di rappresentanza è ammessa solo se il pagamento è tracciabile (bonifico, assegno, carte, app come Satispay/PayPal, Apple Pay/Google Pay). Gli acquisti in contanti non sono più deducibili, anche se effettuati all’estero.
La normativa di base resta invariata: omaggi fino a 50 euro per singolo destinatario sono interamente deducibili; oltre tale soglia, gli omaggi diventano spese di rappresentanza, deducibili nei limiti previsti dall’art. 108 del TUIR.
Il valore dell’omaggio va considerato nel suo complesso (es.: un cesto da 60 euro conta come unico omaggio).
Per gli omaggi autoprodotti, rileva il valore di mercato per stabilire se superano il limite dei 50 euro, ma ai fini del plafond di deducibilità conta il costo effettivo di produzione.
Gli omaggi costituiti da servizi non rientrano nella regola dei beni sotto i 50 euro: sono sempre spese di rappresentanza da verificare nei limiti ordinari.
Gli omaggi ai dipendenti seguono invece le regole delle prestazioni di lavoro (art. 95 TUIR) e non sono soggetti all’obbligo di tracciabilità.
Per le cene natalizie con i dipendenti, le spese sono deducibili entro il limite del 5‰ del costo del personale, con ulteriore limite del 75% per le spese di ristorazione.