La Commissione Ue ha presentato ieri una proposta di direttiva (COM (2023)516) per promuovere la realizzazione dei valori delle associazioni non-profit che pur svolgendo attività senza fini di lucro hanno un valore economico. L’obiettivo è quello di rimuovere gli ostacoli giuridici e gli oneri amministrativi per favorire le attività transfrontaliere delle associazioni senza scopo di lucro nello spazio Ue grazie all’istituzione di una nuova forma giuridica di associazione transfrontaliera europea. La proposta di direttiva stabilisce l’istituzione di una nuova forma giuridica nazionale, denominata associazione transfrontaliera europea (Ecba), costituita mediante un accordo tra persone fisiche, cittadini dell’Unione o legalmente residenti nell’Unione o da entità giuridiche senza scopo di lucro legalmente stabilite nell’Unione, che faciliterà le operazioni transfrontaliere e assicurerà la libertà di stabilimento e la libertà di fornire e ricevere servizi nel mercato interno. Per la costituzione, tra i requisiti minimi imposti agli Stati, la previsione che vi siano almeno tre membri fondatori che dovranno redigere un atto scritto o con un accordo registrato nel verbale dell’Ecba. Ottenuta la registrazione, l’Ecba avrà personalità e capacità giuridica. Nell’intero spazio Ue, dunque, sarà necessaria un’unica registrazione a cui seguirà il riconoscimento automatico nell’intera Unione.