5 novembre 2025 – Superbonus, stretta sulle rendite catastali

Il Fisco ha avviato una nuova campagna di controlli sui beneficiari del Superbonus, inviando altre 12 mila lettere di compliance a chi potrebbe non aver aggiornato la rendita catastale dopo i lavori agevolati, come richiesto dalla Legge di Bilancio 2024.
L’obiettivo dell’Agenzia delle Entrate è individuare i contribuenti che hanno usufruito del bonus senza adeguare il valore catastale degli immobili oggetto di intervento. Il programma di controlli proseguirà per tre anni, con circa 60 mila lettere previste entro il 2027.
Per selezionare i destinatari, il Fisco incrocia i dati delle comunicazioni relative ai lavori agevolati (recupero edilizio, efficienza energetica, antisismici, fotovoltaico, colonnine di ricarica) con quelli della banca dati catastale, verificando se sia stata presentata, quando dovuta, la dichiarazione di variazione.
Le prime lettere, inviate ad aprile, hanno riguardato circa 3 mila casi “anomali”, relativi a immobili senza rendita catastale o non abitabili — come ruderi, edifici in costruzione o collabenti — per i quali risultano tuttavia effettuati lavori finanziati con fondi pubblici.
Le nuove lettere chiedono ai contribuenti chiarimenti sugli immobili con rendite basse rispetto all’entità dei lavori eseguiti, invitandoli a verificare la correttezza dei dati e, se necessario, a presentare la variazione catastale, beneficiando di sanzioni ridotte in caso di regolarizzazione spontanea.
L’aggiornamento catastale non è obbligatorio per piccoli interventi (es. sostituzione caldaia o rifacimento tetto), ma diventa necessario per opere che modificano la superficie, la volumetria, la distribuzione interna o la destinazione d’uso, oppure che migliorano in modo significativo finiture e impianti.