La fornitura di pasti pronti, destinati alle Onlus e preparati in base ad un “contratto per il servizio di confezionamento pasti”, secondo il fabbisogno del committente, che provvede a ritirarli direttamente dal fornitore, costituisce una cessione di beni, soggetta ad IVA del 10% ai sensi del n. 80 della tab. A, parte III, allegata al dpr 633/7, e non una prestazione di servizi. Lo chiarisce l’Agenzia delle entrate nella risposta n. 412 del 2 agosto 2023.