31 ottobre 2023 – Facoltativi nella Cu i dati dei figli con assegno unico

L’indicazione nelle certificazioni uniche dei codici fiscali dei figli per i quali è stato riconosciuto l’assegno unico, si trasforma da obbligo a invito. Lo ha precisato l’agenzia delle Entrate in risposta a una lettera inviata dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro, dopo l’emanazione della risoluzione 55/2023. Nel documento i consulenti del lavoro hanno evidenziato come l’onere di reperire le informazioni richieste apparisse un adempimento del tutto sproporzionato.
Ora si alleggerisce, anzi viene meno, il nuovo onere introdotto, a inizio mese, a carico dei sostituti di imposta (e quindi anche dei loro consulenti) e ciò in quanto al momento dell’emanazione della risoluzione 55/E (da cui l’adempimento si origina) non era stato ancora definito un accordo di condivisione dei dati con l’Inps riguardante le persone alle quali l’istituto eroga l’assegno unico universale.
Adesso, il confronto con l’ente di previdenza è a uno stadio avanzato e si è aperta la possibilità di reperimento delle informazioni attraverso canali interni della medesima pubblica amministrazione.
Il dietro front dell’Agenzia è agganciato a un principio da definirsi inviolabile, vale a dire: quando un organo della Pa necessita di dati che sono già detenuti da altra amministrazione, ne deve chiedere la condivisione e non ribaltare l’onere sui contribuenti, obbligandoli a reiterare l’invio delle informazioni numerose volte.
Nella seconda parte della risposta, l’Agenzia richiama i casi in cui, in base alla risoluzione 55/2023, è stato ritenuto obbligatorio indicare i dati dei figli beneficiari dell’assegno unico, anche in assenza del riconoscimento della detrazione ai fini Irpef per i figli a carico. Ciò si realizza quando: il lavoratore, in fase di conguaglio fiscale, chiede al sostituto di imposta il riconoscimento di una detrazione per le spese sostenute per conto del figlio; la Regione riconosce delle agevolazioni sulle addizionali in presenza di figli a carico; si rende necessario il riconoscimento dell’esenzione del valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti con figli a carico (valore per il 2023: 3.000 euro).