3 novembre 2025 – Regime forfettario: soglia dei 35.000 euro confermata anche per il 2026

Il 22 ottobre 2025 la Ragioneria dello Stato ha bollinato il disegno di legge di bilancio 2026, che conferma — con alcune modifiche marginali — la proroga della soglia di 35.000 euro di redditi da lavoro dipendente o assimilati per l’accesso e il mantenimento del regime forfettario.
Introdotta dalla legge di bilancio 2025 come misura temporanea, la soglia era valida solo per il 2025; con l’articolo 12 del nuovo disegno di legge viene ora estesa anche al 2026.
In base alla disciplina generale (art. 1, commi 54-89, L. 190/2014), il regime forfettario si applica a persone fisiche che: nell’anno precedente abbiano conseguito ricavi o compensi fino a 85.000 euro; non abbiano sostenuto spese per lavoro dipendente o accessorio oltre 20.000 euro; non abbiano redditi di lavoro dipendente o assimilati superiori a 35.000 euro (limite valido per il 2025 e ora anche per il 2026).
Restano inoltre le esclusioni previste dalla legge: regimi IVA speciali, partecipazione in società di persone o S.r.l. riconducibili all’attività, prevalenza di rapporti con ex datori di lavoro, o cessioni di fabbricati e terreni edificabili.
Per esempio, un contribuente con 33.000 euro di redditi da lavoro dipendente e 40.000 euro di compensi da partita IVA potrà mantenere il regime forfettario nel 2026, in quanto resta sotto la soglia dei 35.000 euro e rispetta gli altri requisiti.
In sintesi, la legge di bilancio 2026 conferma la linea di continuità con il 2025, lasciando invariato il quadro del regime agevolato e rendendo la soglia più alta un punto fermo anche per il prossimo anno fiscale.