3 novembre 2025 – Manovra 2026, per i dividendi scatta la soglia del 10%: corsa alle delibere entro il 31 dicembre

La Legge di Bilancio 2026 (art. 18 della bozza bollinata) introduce una stretta sul regime fiscale dei dividendi infragruppo: dal 1° gennaio 2026 non sarà più applicabile la parziale detassazione PEX per le partecipazioni inferiori al 10% del capitale sociale.
Oggi, gli utili distribuiti tra società di capitali sono tassati solo sul 5% dell’importo (aliquota effettiva 1,2%), ma con la riforma la tassazione sarà integrale al 24%, con un aumento del prelievo del 22,8%. Anche per i soggetti IRPEF che percepiscono dividendi in regime d’impresa, la quota imponibile diventerà totale, con un possibile tax rate complessivo fino al 44% nelle catene partecipative.
Per evitare l’aggravio fiscale, le società possono: aumentare la partecipazione nella controllata oltre il 10%; deliberare la distribuzione degli utili entro il 31 dicembre 2025, anche se il pagamento avverrà nel 2026, poiché rileva la data della delibera ai fini fiscali.
È raccomandato assicurare una data certa alla delibera (ad esempio via PEC) e registrarne l’atto entro 30 giorni.
Secondo il MEF, tale scelta non costituisce abuso del diritto, purché rispetti la normativa vigente. Tuttavia, l’Agenzia delle Entrate potrà verificare la sostanza economica dell’operazione, specie se i pagamenti risultano differiti o privi di giustificazione.
Le più penalizzate saranno le società con partecipazioni minoritarie e le reti d’impresa familiari, che passeranno da un’imposizione minima all’aliquota piena del 24%.