Il disegno di legge di bilancio 2026 introduce un’importante novità in materia di compensazioni fiscali, riducendo la soglia oltre la quale scatta il divieto di compensazione in presenza di ruoli scaduti.
L’art. 26, comma 2, del Ddl modifica infatti l’art. 37, comma 49-quinquies, del DL 223/2006, abbassando il limite da 100.000 a 50.000 euro.
In pratica, i contribuenti che risultano avere carichi affidati all’Agente della riscossione pari o superiori a 50.000 euro per imposte erariali non potranno utilizzare i propri crediti in compensazione nel modello F24 (resta invece ammessa la compensazione “interna”).
Il divieto opera a prescindere dalla natura del ruolo – ordinario, straordinario o derivante da accertamento in pendenza di giudizio – e riguarda anche i crediti agevolativi, come quelli per ricerca e sviluppo o per bonus edilizi ceduti o utilizzati in compensazione (cfr. circolare Agenzia Entrate n. 16/2024 e risposta n. 136/2024).
La circolare n. 16/2024 ha inoltre precisato che il divieto è assoluto: non è possibile compensare neppure la parte eccedente il debito.
Ad esempio, con un ruolo scaduto di 110.000 euro e un credito di 150.000 euro, il contribuente non può compensare neanche i 40.000 euro eccedenti finché non estingue il ruolo.
Rimane però consentito l’utilizzo in compensazione dei crediti per pagare, anche parzialmente, le stesse imposte iscritte a ruolo.