Approvato il modello 770/2024, relativo all’anno di imposta 2023, con le istruzioni per la compilazione, concernente i dati dei versamenti, dei crediti e delle compensazioni. Il modello dovrà essere utilizzato per comunicare i dati relativi alle ritenute operate nell’anno 2023 ed i relativi versamenti, nonché le ritenute operate su dividendi, proventi da partecipazione, remunerazione dei contratti di associazione in partecipazione, redditi di capitale od operazioni di natura finanziaria ed i versamenti effettuati dai sostituti d’imposta.
Il modello completa la più ampia dichiarazione dei sostituti d’imposta che si compone di due fasi, distinte e successive: la prima costituita dalle certificazioni uniche, CU/2024, in scadenza il prossimo 16 marzo 2024, utilizzate per comunicare in via telematica all’Agenzia delle Entrate i dati fiscali relativi alle ritenute operate nell’anno 2023, nonché gli altri dati contributivi ed assicurativi richiesti; la seconda, appunto, costituita dal modello 770/2024, in scadenza il 31 ottobre 2024, utilizzato per comunicare all’Amministrazione finanziaria i dati fiscali relativi alle ritenute operate nell’anno 2023, i relativi versamenti e le eventuali compensazioni effettuate nonché il riepilogo dei crediti e gli altri dati contributivi ed assicurativi richiesti.
Come per tutte le altre, la dichiarazione dei sostituti d’imposta potrà essere integrata secondo le regole dell’articolo 2, commi 8 e 8-bis, del Decreto del Presidente della Repubblica n. 322 del 1998. In particolare, fatta salva l’applicazione delle sanzioni amministrative e la possibilità di applicare l’istituto del ravvedimento operoso, la dichiarazione integrativa potrà essere inviata entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione originaria, per correggere errori od omissioni dai quali consegue un maggior debito o un minor credito d’imposta.
Nell’ipotesi opposta, quando la dichiarazione integrativa è inviata per correggere errori od omissioni dai quali consegne un minor debito o un maggior credito d’imposta, l’eventuale credito risultante dalla dichiarazione integrativa potrà essere utilizzato in compensazione per eseguire il versamento di debiti maturati a partire dal periodo d’imposta successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione integrativa. Nella dichiarazione relativa al periodo in cui si trasmette la dichiarazione integrativa deve essere indicato il credito risultante, nonché l’ammontare già utilizzato in compensazione.