27 marzo 2024 – Sconto in fattura e cessione del credito eliminati per tutti i bonus edilizi

Il Consiglio dei Ministri ha approvato ieri un decreto legge che prevalentemente ridisegna in senso restrittivo la disciplina dei bonus edilizi ed energetici.
Il decreto che introduce misure urgenti in materia di agevolazioni fiscali sostanzialmente elimina ogni tipo di sconto in fattura e cessione del credito per tutte le tipologie che ancora lo prevedevano in tale ambito.
Inoltre, non sarà possibile applicare l’istituto della remissione in bonis, che avrebbe consentito, con il pagamento di una minima sanzione, la comunicazione funzionale alla fruizione dei benefici fino al 15 ottobre 2024. Il fine del Governo è quello di acquisire, alla scadenza ordinaria del termine previsto per tali agevolazioni (4 aprile 2024), l’ammontare del complesso delle opzioni esercitate e delle cessioni stipulate.
Si è sottolineata la volontà di avere un monitoraggio preventivo del fenomeno rispetto al momento in cui le fatture vengono caricate sulla piattaforma dell’Agenzia delle Entrate. È stata così istituita, per le nuove fattispecie, una comunicazione preventiva nel momento in cui si inizia la progettazione del lavoro. Stando al comunicato stampa, è previsto un corredo sanzionatorio. In particolare, l’omessa trasmissione delle informazioni richieste, se relativa agli interventi già avviati, determina l’applicazione di una sanzione amministrativa di 10.000 euro, mentre per i nuovi interventi è prevista la decadenza dall’agevolazione fiscale.
Inoltre, è stata estesa a questa fattispecie la compensazione di coloro che intendono fruire dei crediti d’imposta rispetto ai debiti definitivamente accertati nei confronti dell’erario. Quindi, se uno ha un ruolo definitivamente accertato prima si compensa su quello. In sostanza, nella conferenza stampa si è prospettato come, nel futuro, il credito di imposta edilizio derivante dalla cessione del credito o dallo sconto in fattura potrà essere utilizzato per pagare le somme iscritte a ruolo. Ciò, come emerge dal comunicato stampa, sembra collegarsi all’introduzione di un nuovo divieto di compensazione pensato proprio per i bonus edilizi. In presenza di ruoli di ammontare almeno pari a 10.000 euro, ci sarà infatti un divieto di compensazione di questi crediti fino a concorrenza del dovuto. Il divieto di compensazione non opera se è in essere una dilazione dei ruoli.
È stata limitata anche la cessione del credito ACE. Di questa agevolazione, che peraltro è stata eliminata dalla riforma fiscale, si è iniziato a notare un utilizzo fraudolento. Il decreto riduce a una la possibilità di cessione ed estende la responsabilità solidale del cessionario alle ipotesi di concorso nella violazione. Infine, amplia i controlli preventivi in materia di operazioni sospette.
Altre norme prevedono una comunicazione preventiva anche sulle misure di transizione 4.0, fermo restando la compensazione già introdotta su transizione 5.0.
I provvedimenti illustrati in conferenza stampa sono tesi “a chiudere definitivamente la eccessiva generosità di una misura che ha causato gravi problemi alla finanza pubblica e i cui effetti potremmo contabilizzare tra pochi giorni quando si chiuderà la finestra per il caricamento delle fatture di tutti i lavori eseguiti entro il 31 dicembre del 2023”.
Il comunicato stampa precisa che l’intervento si è reso necessario anche alla luce degli ultimi dati certificati dall’ISTAT, che hanno portato alla revisione del deficit relativo all’anno 2023 arrivando alla misura del 7,2%, revisione al rialzo che segue quella già intervenuta per gli anni 2021 e 2022.