23 luglio 2022 – anche con le dimissioni del governo, il Pnrr non si ferma

Anche a Camere sciolte e con un governo dimissionario, il Pnrr non si ferma. L’esecutivo, in attesa del voto del 25 settembre che eleggerà il nuovo parlamento, potrà esaminare disegni di legge collegati all’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza e del Piano nazionale per gli investimenti complementari (Pnc). E potrà approvare, anche solo in via preliminare, i decreti legislativi previsti dalle leggi delega già approvate, compresi quelli previsti dal Pnrr e dal Pnc. In questo modo le scadenze imposte dall’Ue (45 obiettivi da centrare entro giugno per incassare la seconda rata di fondi pari a 21 miliardi e 55 obiettivi da centrare entro dicembre 2022 per portare a casa ulteriori 19 miliardi) potranno essere rispettate. A dettare l’agenda di lavoro del governo per i prossimi due mesi è una direttiva che il presidente del consiglio Mario Draghi ha inviato a tutta la compagine governativa (ministri, viceministri e sottosegretari). Criteri molto precisi che aiutano a capire cosa resterà dentro l’azione di governo e cosa invece sarà inevitabilmente rimandato alla prossima legislatura e al prossimo esecutivo.