21 ottobre 2025 – Pubblicati gli elenchi 2026 dei soggetti tenuti allo split payment

Il Dipartimento delle Finanze ha pubblicato sul proprio sito gli elenchi aggiornati al 20 ottobre 2025 delle società, enti e fondazioni nei confronti dei quali si applicherà, per l’anno 2026, il meccanismo dello split payment (scissione dei pagamenti).
Il sistema prevede che l’IVA indicata in fattura dal fornitore non venga versata a quest’ultimo, ma sia trattenuta e versata direttamente all’Erario dal cliente pubblico o ente obbligato.
L’applicazione si segnala in fattura elettronica con il valore “S” nel campo Esigibilità IVA.
Si tratta di una deroga al regime IVA ordinario, autorizzata dal Consiglio dell’Unione Europea sino al 30 giugno 2026 (decisione UE n. 1552/2023).
Dal 1° luglio 2025 lo split payment non si applica più alle società quotate nell’indice FTSE MIB, a seguito dell’abrogazione della lettera d) dell’art. 17-ter, comma 1-bis, del DPR 633/1972 (DL 84/2025).
Resta tuttavia l’obbligo per le società quotate controllate da Pubbliche Amministrazioni, come precisato dall’Agenzia delle Entrate.
Per il 2026, la scissione dei pagamenti si applica alle operazioni effettuate nei confronti di: Pubbliche Amministrazioni elencate nell’“IPA – Indice delle PA” (www.indicepa.gov.it); enti, fondazioni e società controllate o partecipate da amministrazioni pubbliche, individuate negli elenchi pubblicati dal Dipartimento delle Finanze entro il 20 ottobre di ogni anno.
Gli elenchi 2026 comprendono: società controllate dalla Presidenza del Consiglio e dai Ministeri; enti e società controllate da amministrazioni centrali o locali; soggetti controllati da enti nazionali di previdenza e assistenza; enti, fondazioni e società partecipate da PA per oltre il 70%.
Per ciascun soggetto sono indicati codice fiscale, denominazione e data di decorrenza dell’inclusione.
Gli elenchi vengono aggiornati in modo continuativo durante l’anno: l’applicazione dello split payment decorre dalla data di aggiornamento dell’elenco in cui compare o da cui esce il soggetto.
È quindi opportuno che fornitori e professionisti verifichino sempre, prima di emettere una fattura, se il cliente è incluso negli elenchi vigenti.
Eventuali errori o mancate inclusioni possono essere segnalati al Dipartimento delle Finanze utilizzando l’apposito modulo disponibile online, corredato da visura camerale e documentazione di supporto.