21 giugno 2024 – Adesione al concordato preventivo biennale entro il 31 ottobre

Ci saranno due settimane di tempo in più per comunicare al Fisco l’eventuale adesione alla proposta di concordato preventivo biennale. Lo schema di decreto legislativo approvato ieri in via preliminare dal Consiglio dei Ministri, che introduce disposizioni integrative e correttive per il regime di adempimento collaborativo, razionalizzazione e semplificazione degli adempimenti tributari e concordato preventivo biennale, fissa al 15 luglio la scadenza per il rilascio dei software per i forfetari, e porta al 31 ottobre (dall’attuale 15 ottobre) il termine per aderire al concordato che, in ogni caso, potrebbe essere strutturato con una proposta più bassa al primo anno per poi arrivare alla cifra piena nel secondo. Inoltre, il decreto rivede il calendario degli adempimenti fiscali.
Lo ha annunciato, al termine del CdM, il Viceministro all’Economia, Maurizio Leo, che ha illustrato con una nota le varie misure contenute nel provvedimento, il quale interviene su “adempimenti e versamenti, con una ridefinizione dei termini per la presentazione delle dichiarazioni fiscali e dei relativi versamenti, con un ulteriore potenziamento della precompilata e del cassetto fiscale”.
L’obiettivo, ha sottolineato, è quello di “migliorare ulteriormente il rapporto di fiducia tra Amministrazione finanziaria e contribuente” e, in quest’ottica, il Viceministro ha annunciato che non ci saranno “sanzioni per le imprese che ammettono, in via preliminare, eventuali violazioni con il Fisco. Resta inteso che, nei casi di frode, non ci sarà nessuno sconto sulle somme dovute allo Stato”. Nella stessa direzione anche l’ulteriore chiarimento in merito al redditometro, che “non esiste più. Al suo posto è stato introdotto il nuovo accertamento sintetico 2.0, uno strumento che andrà a contrastare i grandi evasori in maniera chirurgica”. L’intenzione è quello di “migliorare il provvedimento in sede d’esame parlamentare del decreto correttivo con il contributo di tutti”.
Auspicio condiviso dal Consiglio nazionale dei commercialisti che, pur parlando di “misure apprezzabili” su cooperative compliance, concordato preventivo biennale e adempimenti fiscali, chiede “ulteriori modifiche migliorative nel percorso di esame del provvedimento in Parlamento”. Tra le misure giudicate positivamente la non applicabilità delle sanzioni penali connesse al reato di dichiarazione infedele e delle sanzioni amministrative per coloro che si dotano volontariamente del tax control framework certificato da un commercialista o da un avvocato.
Si segnala al riguardo che, stando al comunicato stampa del Consiglio dei Ministri, sarà introdotta invece una sanzione, fino alla sospensione dalla facoltà di rilasciare la certificazione tributaria per un periodo da uno a tre anni, per i professionisti nel caso in cui la certificazione del sistema di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale (il Tax control framework, appunto) sia infedele.
Anche sul concordato preventivo biennale sono state previste norme di semplificazione, in particolare per quanto attiene al versamento del secondo acconto che potrà avvenire, per coloro che aderiranno, con modalità forfettizzate sulla differenza tra il reddito concordato e quello del periodo precedente. Inoltre, è stata prevista l’inclusione delle perdite su crediti fra gli elementi che riducono il reddito concordatario.
Giudicata con favore anche la razionalizzazione del calendario fiscale, su cui, tra cui la messa a regime al 31 ottobre del termine di presentazione delle dichiarazioni, termine che per l’anno 2024 coinciderà anche con quello per l’eventuale adesione al concordato preventivo.
Dal 2025, la scadenza per l’adesione al concordato preventivo verrà portata al 31 luglio.
Inoltre, il versamento del saldo 2023 e della prima rata di acconto 2024 per la platea dei soggetti ISA e forfettari potrà avvenire entro il 30 agosto con la maggiorazione dello 0,4%.
Infine, il Consiglio dei Ministri ieri ha approvato anche un disegno di legge che proroga al 31 dicembre 2025 il termine entro cui possono essere adottati i decreti legislativi per il riordino organico del sistema tributario con i testi unici, per poter tenere conto anche delle nuove disposizioni.