18 settembre 2025 – Riforma della riscossione: accesso ai conti correnti e alla fatturazione elettronica per combattere l’evasione

Il Fisco italiano sta valutando strumenti più incisivi per contrastare l’evasione fiscale, con la possibilità di accedere ai database della fatturazione elettronica e all’anagrafe dei conti correnti. La proposta è contenuta nella relazione della Commissione tecnica sulla riscossione inviata alla Conferenza Unificata delle Regioni.
Tra il 2000 e il 2024, le tasse non riscosse ammontano a 408,47 miliardi di euro, di cui circa 1.272,9 miliardi persi complessivamente in entrate fiscali, previdenziali e locali. La Commissione propone un “maxidiscarico” pari al 32% del magazzino residuo, che riguarderebbe principalmente crediti: di persone fisiche decedute (35,7 miliardi); di società cancellate senza coobbligati (166,7 miliardi); di soggetti con procedure concorsuali chiuse (65,2 miliardi); altri crediti prescritti o senza prospettive di riscossione (totale circa 140 miliardi).
In totale, verrebbero cancellati circa 347 miliardi dall’Agenzia delle Entrate, 38 miliardi dall’INPS e 8,3 miliardi tra Comuni e altri enti, coinvolgendo 9,2 milioni di contribuenti e 27,6 miliardi di cartelle.
Oltre al maxidiscarico, la riforma prevede che l’Agenzia delle Entrate possa: consultare le banche non solo sull’esistenza dei conti correnti, ma anche sulla loro consistenza attuale, nel rispetto della privacy; utilizzare i dati della fatturazione elettronica per avviare pignoramenti mirati sui crediti derivanti da rapporti commerciali del debitore; semplificare le procedure per il recupero coattivo, riducendo i complessi adempimenti attuali.
L’obiettivo finale della riforma è rendere la riscossione più efficiente, basata su cinque principi chiave: tempestività, compliance, prioritizzazione, differenziazione e sistematicità.