La tredicesima mensilità è una forma di retribuzione differita che matura nel corso dell’anno e viene normalmente erogata nel mese di dicembre. In alternativa, previo accordo tra datore di lavoro e lavoratore, può essere corrisposta mensilmente per ratei.
La tredicesima matura durante la maggior parte delle assenze tutelate, come ferie, festività, malattia, infortunio, maternità e paternità, mentre non matura in caso di assenze non retribuite, quali scioperi, aspettativa o permessi non retribuiti.
In linea generale, l’importo corrisponde a una mensilità di retribuzione per i lavoratori con paga fissa, mentre per gli operai è commisurato alle ore lavorate. Se il rapporto di lavoro copre l’intero anno, spetta la tredicesima intera; in caso contrario, l’importo è riproporzionato in base ai mesi di servizio, secondo le regole stabilite dal CCNL applicato.
La disciplina della tredicesima è demandata alla contrattazione collettiva, che ne definisce criteri di calcolo, maturazione ed erogazione. I principali CCNL (metalmeccanici, pubblici esercizi, studi professionali) prevedono il riconoscimento di una mensilità aggiuntiva proporzionata all’anzianità maturata nell’anno.
Esistono regimi particolari: per gli operai edili la gratifica natalizia è erogata dalla Cassa edile; per gli operai agricoli a tempo determinato, la tredicesima è già inclusa nella retribuzione ordinaria tramite il cosiddetto “terzo elemento”.
Sotto il profilo contributivo, la tredicesima è interamente soggetta a contribuzione INPS. In tema di esonero contributivo PMI, le mensilità aggiuntive erogate in un’unica soluzione a dicembre sono escluse dall’agevolazione; diversamente, se corrisposte mensilmente per ratei, rientrano nel beneficio entro i limiti mensili previsti.
Dal punto di vista fiscale, la tredicesima erogata a dicembre è assoggettata alle aliquote IRPEF ordinarie, senza applicazione delle detrazioni. L’ipotesi di una tassazione agevolata sostitutiva, prevista dalla legge delega fiscale, non risulta ancora attuata.
