17 ottobre 2023 – Il Governo vara il disegno di legge di bilancio

Il Consiglio dei ministri di ieri ha approvato il disegno di legge di bilancio per il 2024, che ora inizierà l’iter in Parlamento.
Dieci miliardi sono stati destinati al rinnovo nel 2024 del taglio del cuneo fiscale-contributivo (7% per i redditi fino a 25 mila euro, 6% per i redditi fino a 35 mila euro). La misura andrà letta assieme a quella delle aliquote IRPEF. La revisione delle aliquote IRPEF è contenuta nello schema di DLgs. attuativo della delega fiscale approvato in via preliminare sempre dal Consiglio dei ministri di ieri.
Viene confermata la detassazione dei premi produttività al 5% mentre viene “ritoccata” la soglia dei fringe benefit: nel 2024 si abbasserà a 2.000 euro (dai 3.000 euro previsti per il 2023) per i lavoratori dipendenti con figli a carico mentre verrà innalzata, dagli attuali 258,23 euro, a 1.000 euro per tutti gli altri. Il comunicato del MEF specifica che si potranno utilizzare anche per pagamenti di affitto e mutuo prima casa.
Il Ddl. di bilancio non contiene, invece, alcuna ulteriore misura sul superbonus.
La manovra contiene, invece, un articolo dedicato alla rideterminazione dei valori di acquisto di terreni e partecipazioni negoziate e non negoziate nei mercati regolamentati, disposizioni per l’agevolazione della circolazione giuridica dei beni provenienti da donazioni, misure per il contrasto all’evasione nel settore del lavoro domestico e modifiche alla disciplina fiscale sulle locazioni brevi e sulle plusvalenze in caso di cessione a titolo onerosi di beni immobili.
Inoltre, è rinviata fino al 1° luglio 2024 l’entrata in vigore di plastic e sugar tax, attualmente fissata dalla L. 197/2022 al 1° gennaio 2024. Sarà poi previsto un credito di imposta per coloro che effettuano l’acquisizione dei beni strumentali destinati a strutture produttive nel Mezzogiorno.
Nel 2024 diminuirà il canone RAI in bolletta, che passerà da 90 a 70 euro all’anno.
Viene rafforzato il bonus asili nido e ridisegnata la decontribuzione per le donne lavoratrici, prevedendo che la quota dello sgravio sia pari all’intera quota dei contributi a carico delle lavoratrici stesse, per un anno se hanno due figli fino all’età di 10 anni del più piccolo e permanente per quelle che hanno 3 figli fino ai 18 anni del più piccolo. Anche per il 2024, poi, sono previsti incentivi per le assunzioni di donne disoccupate, confermati i beneficiari dell’assegno di inclusione e i giovani, mentre arriva una detassazione per i lavoratori del settore del turismo notturno e festivo. Si aggiunge, poi, un altro mese di congedo parentale, retribuito al 60%, per i genitori con figli fino ai 6 anni.
Sono previste, infine, modifiche anche per le pensioni: APE e Opzione donna non avranno più la loro precedente fisionomia ma saranno sostituiti da uno strumento unico di accompagnamento alla pensione, definito come un unico fondo per la flessibilità in uscita che consente di andare in pensione a 63 anni con 36 anni di contributi per i caregiver, per i disoccupati, per i lavori gravosi e per i disabili; e con 35 anni, come prevedeva Opzione donna, per le donne.