Entro il 1° dicembre 2025 i contribuenti con esercizio coincidente con l’anno solare devono versare la seconda (o unica) rata degli acconti IRPEF, IRES, IRAP e delle relative imposte sostitutive per il 2025.
Per chi ha aderito al Concordato Preventivo Biennale (CPB) si applicano regole specifiche: l’art. 20 del D.Lgs. 13/2024 stabilisce che gli acconti delle imposte dei periodi coperti dal CPB vanno calcolati con le regole ordinarie, ma tenendo conto dei redditi e dei valori della produzione netta concordati.
Occorre distinguere due situazioni:
1) Contribuenti che hanno aderito al CPB per il biennio 2025-2026 (primo anno di applicazione): Con il metodo storico, per le imposte dirette, oltre all’acconto calcolato sui dati del modello Redditi 2025, va aggiunta una maggiorazione del 10% della differenza, se positiva, tra il reddito concordato 2025 (rigo P06 CPB) e il reddito dichiarato 2024 rettificato secondo le regole del concordato (rigo P04 CPB). Per l’IRAP, se si usa il metodo storico, è dovuta una maggiorazione del 3% della differenza, se positiva, tra il valore della produzione netta concordato 2025 (rigo P08 CPB) e il valore 2024 rettificato secondo le regole del concordato (rigo P05 CPB). Mentre con il metodo previsionale, la seconda rata è pari alla differenza tra l’acconto complessivamente dovuto sulla base dei valori concordati e quanto già versato con la prima rata.
2) Contribuenti che hanno aderito al CPB per il biennio 2024-2025 (secondo anno di applicazione): Con il metodo storico, l’acconto 2025 va calcolato sulle imposte dovute per il 2024, senza includere la quota di reddito concordato assoggettata a imposta sostitutiva, che non rientra nella base imponibile. Mentre con il metodo previsionale l’acconto si determina considerando i valori concordati 2025.
Questo può portare ad acconti più elevati, poiché il reddito concordato 2025 è normalmente superiore a quello del 2024 e perché si può scegliere di pagare l’imposta sostitutiva nel modello Redditi 2026.