Nel regime forfettario è ammesso l’impiego di dipendenti e collaboratori, ma la normativa pone un limite stringente alle spese sostenute per il lavoro. Per poter accedere o permanere nel regime agevolato, nell’anno precedente le spese complessive lorde per lavoro dipendente, collaborazioni coordinate e continuative, lavoro accessorio, prestazioni rese dall’imprenditore o dai familiari ex art. 60 TUIR e compensi agli associati in partecipazione con apporto esclusivo di lavoro non devono superare 20.000 euro.
Il limite va verificato annualmente e riguarda il totale delle spese sostenute, indipendentemente dal numero o dalla tipologia dei rapporti di lavoro. Nel calcolo devono essere inclusi anche gli oneri sociali e i contributi previdenziali e assistenziali (INPS e INAIL), mentre sono escluse le prestazioni occasionali che producono redditi diversi ai sensi dell’art. 67 TUIR, compresi i nuovi voucher ex art. 54-bis del DL 50/2017.
La verifica del requisito avviene sempre con riferimento all’anno precedente a quello di applicazione del regime. Di conseguenza, il superamento della soglia nel corso di un anno comporta l’uscita dal regime forfettario a partire dall’anno successivo. Il regime, infatti, non ha una durata prefissata, ma si mantiene solo finché risultano rispettate tutte le condizioni previste dalla legge.