1 dicembre 2025 – Versamenti dei soci spontanei o da contratto

Una recente sentenza del Tribunale di Nola (n. 2371/2024) offre lo spunto per fare il punto sui diversi versamenti che i soci possono effettuare a favore della società e sui relativi profili critici. Si tratta di apporti di denaro che non incidono sul capitale sociale e non modificano le quote di partecipazione, ma che possono rafforzare il patrimonio netto e migliorare la solidità finanziaria dell’impresa.
Nella prassi operativa rientrano diverse tipologie di versamenti: quelli in conto capitale (o a fondo perduto), destinati semplicemente a incrementare i mezzi patrimoniali; quelli in conto futuro aumento di capitale, che rappresentano un anticipo rispetto a un aumento non ancora deliberato; i versamenti in conto aumento capitale, relativi a un aumento già deciso; e infine i versamenti destinati alla copertura delle perdite.
Particolare rilievo rivestono i versamenti in conto capitale, spesso effettuati in modo spontaneo, anche in misura non proporzionale alla quota posseduta. Le somme così versate diventano proprietà della società, non generano interessi e vengono imputate direttamente al patrimonio netto, nella voce “altre riserve”. Proprio la loro natura libera e non vincolata consente alla società di impiegarle con ampia flessibilità.
La sentenza del Tribunale di Nola richiama l’idea che tali versamenti possano essere previsti dallo statuto o da una delibera assembleare unanime. Tuttavia, questa impostazione è oggetto di critiche. La dottrina notarile e la giurisprudenza più recente, soprattutto del Tribunale di Milano, affermano che una delibera assembleare – anche approvata all’unanimità – non è sufficiente a creare un obbligo di versamento in capo ai soci. Serve sempre un accordo individuale tra il singolo socio e la società, anche informale, che esprima in modo chiaro la volontà di impegnarsi al versamento.
Lo stesso vale per eventuali previsioni statutarie: imporre ai soci obblighi patrimoniali ulteriori e non quantificati snaturerebbe la struttura della società a responsabilità limitata, fondata proprio sulla limitazione dell’impegno economico dei soci al capitale sottoscritto.
In sintesi, i versamenti dei soci rappresentano uno strumento utile per rafforzare la società, ma la loro validità giuridica si fonda sempre su una scelta volontaria del socio. Delibere e statuti possono orientare o sollecitare tali apporti, ma non possono mai sostituire l’adesione negoziale del singolo.